L’efficienza del sistema passa per la complementarietà, superando la concorrenza.

Approfondimento di Aurelio Pagani, su InterAuto News – Marzo 2024

Uno dei mantra della compiaciuta autoflagellazione del sistema economico italico è quello della bassa produttività. “In Italia la produttività non cresce da 25 anni”…
Pare che su questa affermazione si sia tutti totalmente d’accordo, salvo che poi la produttività in generale e dei processi in particolare, sia l’argomento meno affrontato nel dibattito tra i “competenti”. A tal proposito fatevi un giro su Linkedin.

RESTANDO ALL’INTERNO del nostro piccolo mondo della distribuzione dei ricambi auto in Italia, davvero poco è successo negli ultimi 20 anni nella direzione
di rendere maggiormente efficiente la filiera distributiva, questo con il risultato che, analizzando i numeri di dettaglio, i dati relativi alla produttività del settore sono per certi versi sconcertanti e comunque mai in crescita.

Questo riguarda il mondo dell’IAM come quello dell’OEM (anche se per quest’ultimo c’è la difficoltà di disaggregare i dati di bilancio). Se gli interventi sull’efficienza, e di conseguenza sulla produttività, aziendale sono un tema di esclusiva competenza, scelta e priorità del singolo imprenditore, una riflessione sull’efficienza del sistema nel suo complesso può essere argomento di un confronto più ampio. Confronto che ho avuto il piacere di proporre all’assemblea nazionale del consorzio Assoricambi che si è tenuta a Roma lo scorso 29 febbraio.

IL TEMA, APPENA ABBOZZATO, che a mio parere merita una profonda riflessione è quello di uscire dal paradigma della concorrenza di prodotto e quindi dalla superata alternativa tra ricambio IAM e ricambio OEM in termini di concorrenza, entrando in una logica di complementarietà. Inoltre, di superare la logica della
concorrenza di canale entrando in una logica di specializzazione.

Le profonde differenze nella clientela finale, meccanici indipendenti, reti assistenziali delle Case, carrozzerie, differenze importanti in termini di organizzazione interna della programmazione del lavoro e, di conseguenza, differenze sostanziali nelle necessità nelle modalità/tempistiche e processi di approvvigionamento, necessitano di risposte profondamente differenti in termini di servizio, prossimità, gamma e flessibilità dell’offerta.

DIFFERENZE che non possono coesistere in maniere efficace, né tantomeno efficiente, in un unico modello di operatore. Forse proprio dalla smania di essere il
“fornitore giusto per ogni tipo di cliente” derivano strutture aziendali che generano produttività molto basse. Il tema è certamente ampio, coinvolgendo una quantità di operatori vastissima, e complesso in quanto impatta sulla cultura delle aziende della distribuzione IAM sul mondo delle concessionarie auto e, in parte, anche delle Case. Altre occasioni, e altri spazi potranno essere utili per addentrarci nella questione.